Piazza Risorgimento e Scuola Garibaldi: uno sguardo ai nostri “vicini di casa”

Sono lì tutte le mattine, con la pioggia o con il sole. Accolgono ogni sera gli schiamazzi di bambini e il chiacchiericcio dei più grandi. Sono ormai parte integrante della vita quotidiana di chi vive o lavora da quelle parti: parlo della bellissima Piazza Risorgimento e della Scuola Elementare Garibaldi.

Ma cosa sappiamo di queste due colonne portanti del rione, a cavallo tra Libertà e Murat? Ecco qualche curiosità.

L’Edificio Scolastico Garibaldi iniziò la sua attività nel 1911, all’epoca le classi erano divise in femminili e maschili tant’è vero che anche l’uscita dei portoni era diversa: dal portone di sinistra uscivano i maschietti, da quello di destra le femminucce. rispettivamente con grembiulino nero i primi e bianco le seconde.

Purtroppo questa scuola non è sempre stata in attività: ha conosciuto un periodo di abbandono di ben 17 anni. E’ infatti stata inagibile dal 1986 al 2003.

Io, infatti, classe 1984, avrei dovuto frequentare quelle aule ed invece, anche se sulla pagella c’era scritto “Scuola Garibaldi” in quella scuola non ci ho mai messo piede e tutta la mia classe fu “temporaneamente” spostata alla Scuola “Principessa di Piemonte” in via Giovanni Bovio (“temporaneamente” dalla prima alla quinta elementare).

Nel 2003 finalmente il restauro a opera dell’Architetto Eugenio Lombardi e la rinascita di un edificio che negli anni aveva perso la sua bellezza anche a causa dell’abbandono della piazza stessa, diventata negli anni ’90 e nei primi anni 2000 un tristissimo parcheggio.
Oggi l’elegante struttura a due piani sormontata dal bellissimo orologio che ricorda un po’ quello del film “Ritorno al Futuro” guarda imponente quanto accade ogni giorno sulla piazzetta.

Piazza Risorgimento invece ha visto la sua rinascita una decina di anni fa e verrà ulteriormente ristrutturata entro il 2020 con una nuova illuminazione a Led.

Specie d’estate si popola giornalmente di bambini che giocano a palla, adulti che si riparano dal sole sulle panchine e che magari mangiano un panino dal chiosco.

Noi dalla nostra parte, ogni tanto sbirciamo quanto accade e ci godiamo questo angolo di Bari da cui, siamo sinceri, anche con tutti i suoi mille difetti, non andremmo via neanche per tutto l’oro del mondo.

E tu? Che ricordi o aneddoti hai da raccontare?